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ecoascolto 

 

Il suono della voce

è l’eco e specchio dello stato interiore della persona..

..attraverso l’arte dell’ascolto e la  sensibilità percettiva

si va dentro fino ad uno spazio di quiete interiore, dove,

 

nel silenzio,

sei presente alle sensazioni che ti provocano

le immagini ed i riflessi della tua natura artistica... 

riscopri vitalità, creatività, innocenza…

e senza che il silenzio sia disturbato puoi

 cantare e danzare il visibile e l’invisibile,

animarti della sua presenza…

 

il canto

accade in tutta la sua bellezza.

 

 

cantare e danzare l'ambiente visibile e invisibile, 

confondersi in esso

 

si rivolge a tutti coloro che vogliono entrare in un contatto migliore con se stessi tramite lo sviluppo di una maggior sensibilità nell’ascolto e l’utilizzo della propria voce.

Se non è necessario una conoscenza specialistica della musica è richiesto a tutti un interesse per la ricerca che coinvolga la totalità dell’umano.

La voce è collegata allo stato interiore della persona: ciò che la guida non è il controllo muscolare, bensì l’ascolto e la sensibilità percettiva. Il segreto sta nel non opporre resistenza alle energie del suono, alle emozioni che il suono produce.

 

Ad integrazione e completamento del lavoro sul suono, è previsto un lavoro sulle tecniche di coordinazione e percezioni corporee    per lo sviluppo di una gestualità globale e cosciente in armonia con le leggi dinamiche del corpo che riequilibra la fluidità del gesto e il movimento interno.

Nei secoli si è mantenuto sempre vivo, attorno all'arte dei suoni, un enorme interesse per l'arte del movimento sia in campo teorico che pratico.

Il canto e la danza, legate alla presenza della natura, all'interno del corpo e nell'ambito del pianeta, non sono più viste come riflesso, ma progetto del mondo.

Cantare e danzare l'ambiente visibile e invisibile significa animarsi della sua presenza, comprendere lo spirito di un luogo e di un gruppo, confondersi in esso, accordarsi al suo significato attuale.

 

 

Il canto autentico è uno stato che ci permette di restare (in silenzio)  fermi a una distanza dalle nostre passioni e desideri individuali che annebbiano la celebrazione del vero canto.

Questo canto ha lo scopo di realizzare quello che il suono vocale va dicendo momento dopo momento sotto la costante presenza di me stesso al suono, escludendo qualsiasi forma di racconto, informazione o pantomima.

 Una cosa è rappresentare e descrivere ciò che è davanti a noi, sia uno spartito da cantare o uno spazio, un ricordo, un riflesso, un’immagine. Un’altra cosa è essere presenti alle sensazioni di quello che queste cose provocano.

Proviamo a cantare la sensazione presente di ogni cosa (qui e ora)

Onestà di rivelare che nel piccolo c’è il grande e per questo occorre avere la capacità di entrare nella neutralità.

Essere autentico, cercare dentro di se.

Occorre dar fiducia alla struttura del suono e della musica da cui dipende la bellezza. Non dare importanza alle cose periferiche (preoccupazioni estetiche, dolori muscolari, difficoltà di emissione)

 

Il canto è soprattutto la struttura armonica del suono che se è in equilibrio con la globalità si presenta con una costellazione armonica in proporzioni auree. (AUREA MUSICA)

SEMINARI DI STUDIO SULLA MUSICA VOCALE

 

dialogo tra il potenziale fisiologico della voce e processi di creazione ed interpretazione artisitica

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